Buonanotte, tesoro!

buonanotte, tesoro! - nomenomen

Scheda artistica

 

Autore: Susanna Gentili

Regia: Danilo Zuliani

Aiuto regia: Susanna Gentili

Con: Sara Trainelli, Danilo Zuliani, Valeria De Angelis, Michele Clemenza, Alessandra Maccotta, Alessio Rizzitiello e Marco Zordan

Tenore: Adriano Gentili

Pianoforte: Sergio Allegrini

Scenografie e costumi: Anthony Rosa

Disegno luci e fotografia: Gianluca Storchi

 

Sinossi e Note di Regia

Allora Zeus ebbe un’idea: “Li taglierò in due, saranno più deboli e saranno di più”. Così si mise a tagliare in due gli uomini come si taglia un uovo con un filo ma una volta tagliati a metà, ciascuna parte voleva ricongiungersi con l’altra.

Il mito platonico sull’amore introduce la storia di tre coppie che vivono la fine del loro matrimonio. Le loro vicende hanno tratti realistici, a volte comici, spesso grotteschi, e sono indissolubilmente legate da due presenze “super partes”: un giudice della sezione “Separazioni e Divorzi”, e un tenore, Adriano Gentili, accompagnato dal M.o Sergio Allegrini. Celeberrimi brani melodrammatici sono interpretati per sottolineare la frattura tra l’amore idealizzato e la disillusione della vita reale.

Forte è il contrasto tra i dialoghi dei personaggi (stringati, crudeli e privi di romanticismo) e le cornici di arie struggenti, come “Core Ngrato” o “Una furtiva lagrima”, testimoni del Sogno dell’amore.

Le emozioni predominanti, come il dolore della perdita, dell’abbandono e del fallimento, sono interpretate da video proiezioni che fanno da controcanto all’azione scenica.

La narrazione si svolge in un unico atto e stringe in un solo flusso emozionale tre generi (prosa, melodramma e video-proiezione) e tre registri (lirico, tragico e comico/grottesco).

 

Recensione

UNA DIVERTENTE COMMEDIA TEATRALE SULLA NATURA DELL’AMORE E ‘ALCUNE SEPARAZIONI’ IN “BUONANOTTE, TESORO”

Attraverso le storie di tre coppie un originale spettacolo teatrale sulla natura dell’amore e, soprattutto, su ‘alcune separazioni’. “Buonanotte, tesoro!” di Susanna Gentili, parte dal mito passando dalla Grecia antica per arrivare, tramite il melodramma, a raccontare/illustrare la vicenda di tre coppie contemporanee prima divise, poi unite e di nuovo separate.

Una commedia dolce-amara sul filo dell’ironia e della riflessione – divertita e divertente – con cui la giovane autrice indaga su rapporti e sentimenti, interessi e intolleranze, ripicche e dispetti, incomprensioni e violenze, tutto sotto lo sguardo vigile di un giudice pacificatore e saggio che si rivelerà comunque inadeguato.

Uno spettacolo che fonde diverse forme artistiche, se si vuole una certa ‘contaminazione di generi’ come accade ormai spesso al cinema in cui, tra dramma e commedia, entra in scena anche la lirica attraverso le arie cantate dal tenore Adriano Gentili (bella voce), sorta di testimone/narratore che, come il giudice – appeso ad un trespolo -, è sempre presente per sottolineare lo sviluppo delle diverse storie.

Originale anche nella messa in scena, la commedia si svolge in un lungo atto unico di un’ora e mezza scarsa, in un solo ambiente a diversi piani, di cui fa parte anche la platea; infatti, spesso gli attori arrivano proprio dalla sala, passando in mezzo al pubblico, e basta qualche accenno (le silohuete in controluce se qualcuno telefona o si trova proprio da un’altra parte) per rievocare anche il passato. Niente sipario, dunque, perché si entra in teatro quando gli attori sono già in palcoscenico in attesa di un cenno (delle luci) per iniziare.

In sintesi, uno spettacolo che ci invita a riflettere – e qualche volta a identificarci con alcuni personaggi -, col sorriso a fior di labbra. Grazie ad una vivace regia e anche ad un cast, già ben affiatato e convincente alla prima rappresentazione: Sara Trainelli, Danilo Zuliani (anche regista), Valeria De Angelis, Michele Clemenza, Alessandra Maccotta, Alessio Rizzitiello e Marco Zordan. L’accompagnamento musicale dal vivo è del M° Sergio Allegrini.

Scenografie e costumi: Anthony Rosa. Disegno luci e Fotografia: Gianluca Storchi. L’interpretazione del brano “Intimisto” è di Erika Savastani, dei Deserto Rosso, e Adriano Gentili

José de Arcangelo