La bella addormentata

nomen omen - La bella addormentata nel bosco

Presentazione dello spettacolo

 

“Un bacio di vero amore ed ogni cosa tornerà al suo posto: l’armonia regnerà sovrana”. L’antica fiaba della bella addormentata raccontata all’insegna della fantasia, avvolta in un’atmosfera surreale dai colori del sogno in un gioco di luci e chiaroscuri.

Due regni in guerra a causa dell’egoismo e dalla voglia di potere di una regina malefica, ma con lato a sorpresa. Una principessa e un principe che riusciranno a riportare la pace attraverso la forza dei loro sogni. Uno spirito benigno, simbolo della natura, e tre fate madrine aiuteranno la riuscita dell’impresa.

Sono questi gli ingredienti per una commedia corale dove l’azione degli attori si alterna a partiture cantate e a musiche originali. Uno spettacolo pensato per un giovane pubblico, ma dove anche l’adulto ritroverà il fascino delle “storie nascoste nell’armadio”.

Sinossi

 

E’ possibile raccontare qualcosa di originale attraverso la reinterpretazione di una delle fiabe più rappresentate e riviste della storia? La sfida è proprio questa. Partendo dalla versione seicentesca di Perrault e dalla simile Rosaspina raccolta dai Grimm, attraverso le rivisitazioni di Tchaikosvsky, al quale dobbiamo il nome Aurora della principessa, e della versione Disneyana, cercando di arrivare alla nostra bella addormentata.

 

Rispetto ai ruoli della fiaba, che sono tutti rispettati, la fata cattiva, che nella nostra versione è la Fata del Fuoco, acquisisce una componente differente. Per la sua avidità di potere abbandona il suo lato buono e diventa la regina malefica di uno dei regni e lo spinge alla guerra contro il paese confinante. Lei lancia la maledizione apparentemente perché non invitata alla festa. In realtà ha in mente un piano per conquistare definitivamente il regno confinante. Per questo istruisce il figlio, il principe Uriele, al combattimento. Ma il figlio non seguirà la volontà della madre: egli sogna la pace ed un mondo in armonia. Il sogno troverà modo di avverarsi grazie all’intervento dello Spirito del Lago, trasfigurazione dell’originale gambero della fiaba di Perrault, simbolo della natura e custode dell’equilibrio degli elementi che la compongono. La principessa Aurora, la quale nascita egli favorisce, sarà il mezzo con il quale riuscirà a ricomporre l’equilibrio compromesso grazie anche all’intervento delle fate madrine: la Fata della Terra; la Fata dell’Acqua e la Fata dell’Aria. Questo il lieto fine della fiaba: la pace torna grazie alla capacità di sognare un mondo diverso; grazie alla fiducia in sé e alla fiducia nell’altro; in collaborazione con le forze della natura.

 

Il finale rimane comunque aperto. Il male assoluto non esiste, è una parte che ciascuno di noi si porta dentro. Basta poco perché l’equilibrio si rompa.

 

Adattamento teatrale: Danilo Zuliani, Susanna Gentili

Regia: Danilo Zuliani

Aiuto regia: Alessio Rizzitiello (prima versione), Alessandra Maccotta (seconda versione)

Musiche e canzoni: Michele Piersanti

Scenografie: Anthony Rosa

Costumi: Nina Morelli

Foto di scena: Andrea D’Anzi,

Grafica e disegno locandina: Alessandra Cavallari

 

con (prima versione): Alessandra Cavallari, Valeria De Angelis, Susanna Gentili,Stefano Germani, Luciano Giugliano, Alessandra Maccotta, Alessio Rizzitiello, Sara Trainelli, Danilo Zuliani

(seconda versione): Alessandra Cavallari, Luciano Giugliano, Alessandra Maccotta, Danilo Zuliani