La spada nella roccia: la storia di Artù

La spada nella roccia - nomen omen

Presentazione dello spettacolo

 

Un giorno qualunque, un giorno normale,

con occhi più attenti diventa speciale.

Come ogni seme, portato dal vento,

in terra sepolto diventa portento.

Il piccolo Artù, come ogni bambino,

è un seme caduto con un grande destino.

 

“Chiunque estrarrà questa spada da questa roccia sarà re” ovvero l’avvincente saga del leggendario Artù, nel suo percorso formativo che da fanciullo lo porterà ad essere un uomo. Un percorso avventuroso, denso di scoperte, accompagnato e sostenuto da un maestro d’eccezione: il saggio Mago Merlino. Una commedia musicale con atmosfere medievali in ambiente fantastico e armonizzato dalle note della musica dal vivo.

Lo spettacolo prende lo spunto dai classici del ciclo arturiano e dall’omonima opera di White per una commedia originale e suggestiva. Canzoni e musiche composte per l’occasione arricchiscono il tessuto emotivo e donano vitalità ad un lavoro divertente e adatto a tutte le fasce d’età. Il testo, espresso in un linguaggio semplice ma non scontato e banale, si alterna a scene di movimento e coreografie avvincenti.

Il lavoro offre l’occasione per parlare di formazione intesa come occasione per sviluppare il re che è in ciascuno di noi. La funzione dei maestri dovrebbe essere quella di sviluppare le curiosità dei fanciulli al fine di scoprire il loro percorso, e seguirlo.

Sinossi

 

Artù, portato al castello di Sir Ector ancora in fasce, raggiunge la pubertà; il tempo stabilito per prendere le redini di Inghilterra. Il vecchio re Uther Pendragon, infatti, sta male ed è prossimo alla fine. Merlino, che ha consegnato il fanciullo ancora in fasce, torna per completare la formazione del futuro re. Il primo passaggio per Artù è affrontare la propria paura. L’occasione è offerta dall’incontro con una maga malvagia che intrappola il ragazzo con un malefico mantello. Merlino convincerà Artù a superare la propria paura aiutandolo a bloccare la maga. Da qui Merlino seguirà direttamente la crescita del ragazzo offrendo ulteriori stimoli: attraverso il confronto fisico con il fratellastro Kay; stimolando la capacità riflessiva meditativa con l’esperienza dei pesci; mediante l’incontro con un cavaliere errante Pellinore e la sua chimera: la bestia latrante; offrendo, tramite gli insegnamenti del gufo Archimede, la fiducia in sé che rende capaci di volare. Alla fine del percorso la morte del re crea l’occasione perché il destino del ragazzo si compia. In occasione di un torneo, che viene indetto alla ricerca del futuro re, si paleserà la leggendaria spada infissa nella roccia. Il finale della storia è conosciuto, l’unico in grado di estrarre la spada è Artù che viene proclamato re.

 

Adattamento teatrale e regia: Danilo Zuliani

Aiuto regia: Alessandra Cavallari

Musiche e canzoni: Michele Piersanti eseguite dal vivo con Francesco Sennis

Scenografie e costumi: Anthony Rosa con la partecipazione di Emiliano Capone e Martina Marcucci

Foto di scena: Andrea D’Anzi, Stefano Manocchio

Grafica e disegno locandina: Alessandra Cavallari

 

Con: Riccardo Grandi, Luciano Giugliano, Alessandra Cavallari, Alessandra Maccotta, Mario Focardi, Danilo Zuliani